Il progetto Biblioteca e il Laboratorio delle idee

 

La materia de’ libri par cosa di poco momento, perché tutta di parole; ma da quelle parole vengono le opinioni del mondo che causano le parzialità, le sedizioni e finalmente le guerre. Sono parole si, ma che in conseguenza tirano eserciti armati.”

Lo scrive Paolo Sarpi, religioso teologo e storico, uno dei protagonisti della cosiddetta guerra delle scritture, scomunicato il 5 ottobre del 1607 e ucciso da alcuni fanatici seguaci della Controriforma. La sua colpa avere scritto un libro contro le conclusioni del Concilio di Trento (quello che diede vita alla Controriforma) e che subito finì nell’ “Indice dei libri proibiti” che creato nel 1559 da Papa Paolo IV, fu aggiornato fino a metà dell’800, ma soppresso solo nel 1966.

Quanti capolavori, quanta storia del pensiero, quanta scienza, quanta umanità sarebbe andata persa senza coraggiosi o intraprendenti editori, librari, che sfidando il potere dei Papi, a rischio delle proprie fortune e talvolta della vita, quei libri li hanno stampati e diffusi. Anche Napoli ha fatto la sua parte, per chi ne avesse voglia può leggersi “L’inchiostro del diavolo. Storia di censura, stampa clandestina, preti e castrati nella Napoli del ‘700”.

Naturalmente non è la carta che fa paura, ma le parole che vi sono impresse. Il pensiero strutturato che diffonde idee e le idee fanno paura. Oggi c’ è grande diffusione di parola. Sempre meno su carta stampata. Sempre più con un linguaggio contratto e destrutturato, al punto da diventare cinguettio, twitter, fino a rendere difficile la comprensione del pensiero di chi scrive. Ma divago.

Poco più di un anno fa, un gruppo di giovani della parrocchia del Buon Pastore accompagnati da un paio di “diversamente giovani adulti”, che avevano ascoltato, durante il cineforum che conduco da qualche anno, il mio invito accorato a chi avesse competenze e voglia di fare a sedersi intorno ad un tavolo per realizzare progetti che potessero in qualche modo smuovere le acque. Offrissero la possibilità di uscire dalle sabbie mobili di una politica istituzionale in grado di garantire solo se stessa e non di progettare, tantomeno di realizzare un futuro dignitoso per questa città e per suoi figli … di qualsiasi età.   

Sono venuti da me, e a loro sono grato, per parlare per mettersi a disposizione, per parlare, per pensare insieme.

Quel gruppo poi si è dato un nome “Laboratorio delle idee”. In un laboratorio si realizzano progetti, si sperimentano teorie, nascono idee, soprattutto si confrontano persone.

Nasce il progetto “Biblioteca delle idee”. Sarebbe assai riduttivo pensarlo solo come un progetto per raccogliere libri (peggio, occasione di fare spazio a casa donando vecchi libri o librerie a fascicoli) per poi redistribuirli. C’è anche quello. Libri dell’associazione, ricevuti in dono da chi vuole sentirsi parte di un progetto più grande, e libri della scuola Leopardi che, grazie alla lungimiranza e alla costante opera del preside Armando Sangiorgio, non si limita a fornire i locali, ma supporta con le proprie competenze il lavoro dei volontari.  

C’ è però soprattutto l’opportunità per un quartiere che si sta perdendo nella traduzione del suo passato in un futuro dignitoso di un luogo dove si possa fare cultura, dove si possa ricominciare a coltivare idee, a produrre speranze.

Sabato 21 ottobre c’ è la presentazione alla scuola Leopardi , via Leopardi 135 Napoli alle 10.30 . In allegato il programma

Napoli 15 ottobre 2017

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